Dilemma londinese

Appena insediatisi al Governo in un’inedita esperienza coalizionale e già iniziano i distinguo.Parliamo dell'”unione di fatto” tra conservatori e libdems alle prese con la complicatissima risoluzione del rompicapo politico-economico inglese.Che si sostanzia,essenzialmente,in un numero da brivido: 11,2%,ovvero la previsione del rapporto deficit-PIL per l’anno in corso.Una situazione peggiore di quella spagnola o ungherese,tanto per esser chiari,non lontanissima,piuttosto,dal disastro greco.Dinanzi all’emergenza il Premier ha assunto toni churchilliani promettendo lacrime e sangue (quest’ultimo solo in  senso figurato,per fortuna) ai propri connazionali nel tentativo di invertire la rotta di una nave che sembra sempre più alla deriva.Ricette draconiane,quindi,con tagli dolorosi e sacrifici impopolari per sgonfiare l’enorme montagna di debiti accumulati negli anni passati.Ma il suo vice,il telegenico Nick Clegg,ha,per parte sua,preso le distanze da questo autentico proclama di austerithy prossima ventura ribadendo che non saranno utilizzati metodi thatcheriani.Che è un po’come fare le nozze con i fichi secchi,come ognuno può intendere.Vero che la perfida Albione si va sempre più europeizzando, ma un simile cerchiobottismo in altri tempi sarebbe stato davvero impensabile.Ed i nemici allora si chiamavano Napoleone e Hitler

Il link all’intervista di Nick Clegg: http://www.guardian.co.uk/politics/2010/jun/06/nick-clegg-interview-coalition-cuts

4 Risposte to “Dilemma londinese”

  1. Altrove (durante il liveblogging su Right Nation) avevo espresso fin da subito le mie perplessità riguardo ad una possibile coalizione Lib-Con. Adesso non posso altro che ribadire quanto poco compatibile sia la retorica euroradicalchic di Clegg con l’ecoconservatorismo compassionevole di Cameron.
    A casa mia una politica farlocca e dannosa più una politica più farlocca e ancora più dannosa non possono che equivalere ad un disastro.
    Magari sono troppo pessimista, ma vedo il Regno Unito in un corridoio di schiaffi dal quale sarà molto difficile uscire, specialmente con questi due bellimbusti al timone.
    Ribadisco anche qui la previsione che feci subito dopo l’annuncio del programma di governo: tra sei mesi, massimo un anno si torna alle urne.
    Non prima di una crisi monetaria (forse anche il default) peggio di quella del 1992…

  2. lafayette70 Says:

    …e purtroppo mi sa che sei facile e preciso profeta!

  3. Chiamatemi Cassandro… anche a me non crede mai nessuno quando predico sciagure.
    Che sia stato anch’io maledetto da Apollo?!
    Strano, se un tizio in mutande mi avesse fatto richieste oscene sono sicuro che me ne sarei ricordato…
    ^_____________^

  4. lafayette70 Says:

    Cassandro il Macedone,figlio di Antipatro, ambizioso,colto e spietato dinasta ellenistico?
    Se gli dei mi maledissero vorrà pur dire che mi ritengono degno di incrociare con loro la lama,la qual cosa stimo impareggiabile onore.
    Quanto all’ultima eventualità,ancorchè sfortunato suddito italiota, mi sarei appellato al secondo emendamento.

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