Archivio per Tallinn

Verdetto favorevole

Posted in politica estera with tags , , , , , on marzo 6, 2011 by lafayette70

Alla fine il governo di minoranza estone ha vinto la propria scommessa. Il tandem composto dal Reform Party e dall’ Unione pro Patria e Repubblica , alla guida del piccolo stato baltico, potrà ora disporre di una rassicurante maggioranza parlamentare.

 Nelle elezioni legislative di oggi, infatti, il primo partito conferma il proprio primato, attestandosi poco sotto la soglia del 30%, mentre l’UpPR guadagna a sua volta, sia in termini di voti che di seggi.

 Lo sconfitto del giorno è Edgar Savisaar, leader del Centre Party, formazione moderata aderente al gruppo liberale europeo (come anche il RP) che ha cercato di capitalizzare la diffusa perplessità e diffidenza di buona parte dell’opinione pubblica  nei cofronti dell’adesione all’area Euro. L’Estonia, ricordiamo, è entrata a far parte dell’unione monetaria continentale come diciassettesimo membro effettivo all’inizio del 2011.

 Evidentemente nelle urne l’ottimismo ha prevalso sullo scetticismo e questo nonostante i problemi che anche il prossimo Riigikogu(il Parlamento) dovrà affrontare. Su tutti un problematico recupero della competitività economica del paese dopo i rigori di una durissima recessione.

 Le ricette messe in campo non si discosteranno granchè dall’ortodossia neoliberista che ha nel Reform Party uno dei propri campioni a livello internazionale. Il Premier Andrus Ansip, infatti, è un sostenitore convintissimo della flat-tax ed un altrettanto tenace avversario di ogni ipotesi di tassazione progressiva.

Ma dalla teoria alla pratica, come noto, le cose possono mutare e così, in questi anni difficili, lo stesso Ansip si è visto costretto a rallentare il progettato ulteriore taglio dell’aliquota flat dal 22 al 18% “accontentandosi” del 21 e, analogamente, a ritoccare l’imposta sui consumi (la nostra IVA) dal 18 al 20%. Un bagno di “realismo fiscale” necessario, a detta degli ambienti ministeriali,per far quadrare i conti sconvolti dalla virulenza della crisi. Per ora la situazione complessiva sembra dar loro ragione, sperando che il peso crescente dell’indebitamento dei cosiddetti PIGS non debba riverberarsi anche dalle parti di Tallinn.

 L’unica opposizione di sinistra  dopo il voto sarà rappresentata dal Partito Socialdemocratico che propugna il solito programma keynesiano a base di spesa pubblica, sovvenzioni statali all’economia e fisco a tutto spiano. Più dalle parti della Scandinavia old style che una revivescenza sovietica, insomma. Il risultato del PS, quasi un raddoppio di consensi e rappresentanza, non dovrebbe comunque  interferire troppo con l’attività amministrativa della coalizione.

 Fuori dai giochi i populisti di sinistra dell’ Unione del Popolo Estone e i Verdi, altra anomalia locale simile a quanto già visto recentemente nel caso irlandese, pur non dimenticando che nell’isola verde gli ecologisti pagavano il tributo della partecipazione al governo del Fianna Fail.

Sfida sul Baltico

Posted in Economia with tags , , , on dicembre 28, 2010 by lafayette70

Indifferente a qualsiasi scaramanzia, l’Estonia, la minore delle repubbliche baltiche ex-sovietiche, si appresta, dal primo gennaio 2011 a fare il proprio ingresso nel club della moneta unica continentale.

 Nè è valso a dissuadere il locale governo di centro-destra lo scatenarsi della buriana che da qualche mese ha messo addirittura in forse la sopravvivenza stessa della valuta comune e dell’Unione Europea ad essa legata come un gemello siamese.

 La crisi dei debiti sovrani, le ambasce drammatiche dei cosiddetti P.I.G.S, i paesi più in difficoltà e necessitati dell’aiuto massiccio garantito dai boss di Bruxelles ( e dai contribuenti europei, non si sa però con quanto entusiasmo) non sembrano aver turbato l’olimpica serenità del Premier  Andrud Ansip.

Merito senz’altro degli ottimi fondamentali con cui Tallinn affronta la contingenza in questione: il rapporto deficit-PIL dovrebbe, infatti, toccare l’1,7% e quello debito-PIL poco più dell’8%. Numeri, come si può constatare, che scatenerebbero l’invidia di chiunque. Ad appesantire un po’ il quadro dello stato più virtuoso dell’unione il tasso di disoccupazione che si aggira sul 14% ed il basso reddito pro-capite, ancora di poco superiore ai 10000 Euro annui. 

Quanto  alla congiuntura complessiva del sistema produttivo, la devastante recessione dello scorso anno (-14%) dovrebbe essere solo un brutto ricordo, visto che, trascinato dalla ripresa vigorosa dell’export, il sistema ha ripreso a funzionare a buon ritmo ( circa 2,5% l’aumento del PIL stimato per l’anno in corso).

 La conflittualità sociale,esplosa lo scorso inverno con massicce manifestazioni popolari, si è quasi magicamente dissolta e nemmeno le elezioni generali del prossimo marzo dovrebbero mutare un quadro piuttosto stabile.

 Ma una quota crescente degli abitanti ostenta tutto il proprio scetticismo nei confronti dell’aggancio valutario e tra questi non solo i nostalgici della Corona estone, simbolo della ritrovatà indipendenza dal vicino gigante russo, ma anche agguerriti analisti economici timorosi di un possibile contagio del morbo in precedenza accennato.

 Forse, qualcuno inizia già a fare i conti con un possibile scenario a doppia velocità che dovrebbe raggruppare da una parte il nocciolo duro delle economie meno infettate e dall’altra il gruppo dei reietti costretti a fluttuare fuori dall’area Euro come in una sorta di purgatorio dal quale sarebbe, tuttavia, alquanto complicato uscire. 

Ma questo, ovviamente, non è dato sapere.